L’Agcom ha diffuso i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni dal 2015: ad oggi gli accessi ultrabroadband su rete fissa sono passati – rispetto al giugno 2015 – da 1,5 milioni a 9,5 milioni, raggiungendo quasi il 50% del totale degli accessi. In particolare gli accessi in fibra FTTH ( Fiber To The Home) hanno già superato un milione di unità (+340mila accessi da giugno 2018) grazie in particolare alla crescita dei servizi offerti da Open Fiber e ai processi di migrazione verso soluzioni FTTH proposte da Tim. Il peso delle linee FTTC +FTTH è passato dal5,1% a quasi il 42% degli accessi complessivi.
I dati, sono un risultato decisamente positivo in cui Infratel, società in house del Ministero dello Sviluppo Economico, ha contribuito in modo essenziale grazie al lavoro collegiale svolto con le Regioni e i Comuni. Il 3 Marzo 2015, infatti, il Governo italiano ha approvato la Strategia Italiana per la banda ultralarga, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili. Lo stesso Esecutivo ha affidato proprio a Infratel Italia l’attuazione della “Strategia Italiana per la banda ultralarga” la cui Fase I è avviata attraverso il cosiddetto “Piano Aree Bianche” che ha l’obiettivo di realizzare e integrare le infrastrutture capaci di aumentare le opportunità per l’accesso a internet veloce.
Tuttavia c’e’ ancora molto da fare sul fronte dei servizi su banda ultralarga, lo testimonia l’ I-Com, il think thank sulla competitività, secondo il quale il nostro Paese è al 23mo posto della classifica europea per la banda ultralarga. Tallone d’Achille quindi non sono le infrastrutture ma principalmente i servizi agli utenti, anche in conseguenza del fatto che per le reti ci troviamo in presenza di progressi recenti, e non si è avuto il tempo necessario a stimolare adeguatamente la crescita dei servizi.
“Il lavoro di Infratel per l’attuazione della strategia per la Banda Ultralarga, che passa attraverso la mappatura delle aree a fallimento di mercato, la pianificazione e la realizzazione delle infrastrutture della reti tlc, è a buon punto, ha commentato l’Amministratore Delegato di Infratel Italia Domenico Tudini – ma servirebbe maggiore cooperazione tra tutti gli operatori e un maggiore impegno sui servizi per non vanificare i progressi maturati”.