Piano nazionale Banda Larga

Il Piano Nazionale Banda Larga – volto a portare a tutti i cittadini la connettività broadband base, da 2 a 20 Mbps – è concluso.

Nato nel 2009 dall’esigenza di avere un’unica strategia nazionale per abbattere il digital divide, e risponde al primo obiettivo dell’Agenda Digitale Europea, ovvero di “garantire a tutti i cittadini una copertura del servizio di connettività a banda larga (almeno 2 Mbps)”.

 

Il Piano è stato autorizzato dalla Commissione europea e attuato da Infratel Italia, quale società di scopo e in-house al Ministero dello Sviluppo Economico, che coordina tutti i programmi d’ intervento avviati nel territorio italiano e volti all’ implementazione delle reti a banda larga, ai sensi dell’art. 1 della legge 18 giugno 2009, n. 69.

Obiettivo dell’intervento è stato quello di portare l’accesso alla banda larga nelle aree bianche del Paese, ovvero dove i costi di sviluppo delle infrastrutture non potevano essere sostenuti dal mercato, poiché economicamente non redditizi. Tali località sono state individuate mediante consultazioni pubbliche avviate da Infratel Italia e periodicamente aggiornate.

 

Il Piano ha interessato circa 5 milioni di persone che a fine 2008 si trovavano ancora in condizioni di divario digitale – dando loro la disponibilità e la possibilità di accedere al servizio a banda larga di base.

In conformità agli orientamenti comunitari in materia di banda larga (2009/C 235/04), ha visto tre modalitàdi attuazione diverse a seconda della tipologia di intervento da realizzare, per implementare l’infrastruttura abilitante le reti a banda larga ad almeno 2 Mbps:

  • TIPOLOGIA A: realizzazione di infrastrutture passive (cavidotti e fibra spenta) nelle tratte di backhauling, che restano di proprietà pubblica e che saranno gestite direttamente da Infratel Italia;

  • TIPOLOGIA B: concessione di contributi agli operatori di telecomunicazioni per l’attuazione di progetti di investimento per eliminare i deficit infrastrutturali nella rete di accesso (last mile inteso in senso esteso come l’insieme di apparati attivi e portanti), con le infrastrutture che restano di proprietà del beneficiario privato;

  • TIPOLOGIA C: assegnazione di sostegni agli utentiper l’acquisto di terminali utente, nelle aree molto marginali, solitamente montane, dove condizioni geomorfologiche particolarmente difficili e/o la bassissima densità di popolazione rendono gli investimenti infrastrutturali scarsamente sostenibili economicamente o non realizzabili.

L’obiettivo del Piano è stato raggiunto con reti terrestri su portante fisico (fibra ottica o rame) o su portante radio per la quasi totalità del territorio, mentre una quota residuale di popolazione (tipicamente residente in case sparse in aree rurali) è comunque servita da tecnologie satellitari, in linea con i dettami della Commissione Europea per il completamento delle coperture broadband base.

 

  

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