La Strategia Italiana per la Banda Ultralarga è in attuazione su tutto il territorio nazionale con tre gare per la concessione di lavori aggiudicate e con lavori in corso, oltre agli interventi (diretti e a contributo) avviati a partire dal 2012, con l'incarico da parte del Ministero dello sviluppo economico.
Si tratta di interventi realizzati secondo il modello diretto, in cui l'infrastruttura realizzata, di proprietà pubblica, viene messa a disposizione degli operatori del mercato TLC per l’offerta dei servizi agli utenti finali, mediante la cessione di diritti d’uso su quota delle infrastrutture o sulle singole fibre ottiche in modalità IRU (Indefeasible Right of Use), per la realizzazione di reti ottiche abilitanti NGN in oltre 600 comuni.
Sono inoltre stati realizzati interventi secondo il cosiddetto modello “a contributo”, relativi ai Progetti di investimento, presentati da Operatori di TLC, in cui l’infrastruttura realizzata resta di proprietà dell’operatore aggiudicatario, rivolti alla diffusione delle reti abilitanti servizi a banda ultra larga per cittadini e imprese.
Successivamente, il 3 Marzo 2015 il Governo italiano, con l’obiettivo di contribuire a ridurre il gap infrastrutturale e di mercato esistente, attraverso la creazione di condizioni più favorevoli allo sviluppo integrato delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili, ha approvato la Strategia Italiana per la Banda Ultralarga, quadro nazionale di riferimento per le iniziative pubbliche a sostegno dello sviluppo delle reti a banda ultra larga in Italia.
La Strategia, al fine di soddisfare gli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea per il 2020, prevede la copertura dell’85% della popolazione con infrastrutture in grado di veicolare servizi a velocità pari o superiori a 100 Mbps, garantendo al contempo alla restante quota di popolazione l’accesso ad Internet ad almeno 30 Mbps.
La Strategia è inoltre coerente con gli obiettivi 2025 espressi dalla Gigabit Society - Comunicazione COM (2016)-587 della Commissione Europea “Connectivity for a Competitive Digital Single Market - Towards a European Gigabit Society” del 14 settembre 2016 - in quanto diffonde la fibra ottica in modo capillare sul territorio verso le utenze residenziali e rende disponibili connessioni FTTH alle sedi PA (scuole, sedi della sanità etc.) e alle aree produttive, abilitando anche lo sviluppo del 5G.
Il primo tassello della strategia, la cui attuazione è stata affidata al Ministero dello Sviluppo Economico, che si avvale della società in-house Infratel Italia Spa, è rappresentato dal cosiddetto “Piano Aree Bianche” e riguarda le aree a fallimento di mercato (aree bianche) presenti sull’ intero territorio nazionale (notifica di Aiuto di Stato SA.41647 (2016/N) per il Piano Aree Bianche, approvata dalla Commissione Europea con decisione C(2016) 3931 finale del 30 giugno 2016).
In particolare, il Governo italiano ha scelto di sostenere, tramite fondi nazionali (FSC), fondi comunitari (FESR e FEASR, assegnati dalle Regioni al Ministero dello Sviluppo Economico in base ad accordi Stato-Regioni) e fondi regionali, un modello ad “intervento diretto”, autorizzato dalla Commissione Europea ai sensi della disciplina sugli aiuti di Stato.
L’intervento pubblico in tali aree è ritenuto necessario per correggere le disuguaglianze sociali e geografiche generate dall’ assenza di iniziativa privata da parte degli operatori e consentire, pertanto, una maggiore coesione sociale e territoriale, mediante l’accesso ai mezzi di comunicazione tramite la rete a banda ultra larga.
L’intervento consiste nella realizzazione di una rete di proprietà pubblica che verrà messa a disposizione, attraverso un Concessionario, di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi a banda ultra larga per cittadini ed imprese. Il Concessionario, individuato tramite procedura di gara pubblica, si occuperà della progettazione, costruzione e gestione dell’infrastruttura passiva, che sarà messa a disposizione, in modalità wholesale e a prezzi definiti da AGCOM, degli operatori TLC, che erogheranno i servizi finali a cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.
Le tre procedure di evidenza pubblica sono aggiudicate in conformità con il codice degli appalti, vedi Bandi e gare, e con i lavori in corso nelle diverse Regioni.
Al Piano Aree Bianche farà seguito una seconda fase della Strategia, con interventi destinati alle aree grigie e all’ incentivazione della domanda di banda ultra larga da parte di cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni, attualmente in via di definizione e da sottoporre ad approvazione della Commissione Europea.